La Yoox sta vivendo una crisi davvero difficile da calcolare con oltre 200 dipendenti che sono stati licenziati. La situazione è molto delicata.
Oggi affrontiamo un discorso particolare che ci lega a un mondo molto complesso come quello del lavoro e dell’economia, tante persone sono davvero in difficoltà .
Yoox è un colosso dell’e-commerce che fu fondato da Federico Marchetti nel 2000. Dopo ben venticinque anni l’azienda è passata nelle mani della piattaforma tedesca MyTheresa che ha deciso di fonderla a The net-a-porter group. Un’azienda di moda che doveva rilanciare la situazione.
Vecchie dinamiche sono state cambiate e dal valore che prima si generava è arrivato un dislivello che ha messo in grandissima difficoltà una fetta di professionisti davvero importante. Andiamo dunque a leggere le parole di un dipendente che ha voluto esprimere il suo dispiacere per una situazione davvero complessa e impossibile da accettare.
In merito ai licenziamenti di Yoxx, di fatto a oggi 211, si è espresso Alessandro Trapezio un fotografo che lavora da 18 anni per l’azienda. Questi ha parlato in una lunga intervista al Corriere della Sera mostrando la difficoltà di questa situazione.
“Prima dei licenziamenti, più di 200 persone erano state accompagnate all’uscita. Persone che sono andate via e non sono state rimpiazzate. Tutti gli e-commerce sono in difficoltà . Con il Covid si pensava che tutto si facesse online, non è andata così. In più, il lusso è in crisi. Yoox è stata la prima, è stata l’unicorno che valeva 1 miliardo, ma non ha saputo rinnovarsi ed è rimasta un po’ vecchia rispetto ai competitor”, spiega.
Conclude poi: “Ci sono colleghi che piangono disperati, quelli che se lo aspettavano e chi farà di tutto per tenersi il lavoro con le unghie e con i denti. Ma non è che negli ultimi anni fosse tanto agevole. Erano partite vertenze, siamo in stato d’agitazione da più di un anno. Il clima è diventato opprimente, molti sono andati via. Sembra Squid Game, so che il mio comparto verrà dimezzato. Siamo in 17, andranno via in 9. Non c’è stato rinnovamento tecnologico e di idee. Forse il fondatore Federico Marchetti ha venduto nel momento giusto, quando la nave stava andando verso l’iceberg”.
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